Per caso pensate che la dirigenza del Cesena sia permalosa? Io no: credo più alle coincidenze. Perché dev’essere proprio una coincidenza il fatto che i social bianconeri celebrino i tifosi tesserati presenti a Bari con la descrizione “fans first, always”, proprio dopo lo striscione critico di martedì sera nei confronti della società.
Perché è impossibile non partire da qui: già è grave spendere parole e prendere impegni per poi disattenderli, ma andare al contrattacco in questo modo non può certo portare a nulla di buono.
Abbiamo quindi sancito ufficialmente la frattura tra tifosi e dirigenza? Possibile. Pur sapendo, però, che al momento il supporto alla squadra è indipendente e scollegato da queste problematiche.
Figuraccia, quindi, della comunicazione bianconera. Ma ormai ci siamo abituati. E finché la classifica resta quella che è — oggettivamente davvero bella — in pochi se ne accorgeranno.
Veniamo quindi al campo, alla partita. A una partita quasi per nulla diversa dalle tante precedenti di questo campionato, con il Cesena abile a prendere in mano il pallino del gioco, ma decisamente meno bravo a concretizzare.
Poi Mignani mette mano alla squadra con i suoi cambi scontati come il Black Friday da Primark, e il Bari, al primo affondo, segna il gol vittoria.
Undicesima partita e decima volta con Klinsmann a raccogliere almeno un pallone in fondo al sacco: è decisamente ora di convincersi che, con la media di un gol subito a partita, non si può ambire a nulla più della metà classifica.
Sia chiaro: ci sta fare fatica a segnare. Ci sono giornate in cui arrivano gli eurogol e altre in cui la palla non vuole entrare a nessun costo. Una squadra di alta classifica, però, sa riconoscere tali giornate e perlomeno salva il punto.
Invece siamo riusciti a perdere contro una squadra che, a un quarto di campionato, sembrava bloccata nei bassifondi, con la curva in contestazione e un ambiente sul punto di eruttare di rabbia.
Si tratta di mignanismo allo stato puro: si recita a soggetto, ci si affida agli interpreti. Se sono in giornata buona, si vince; altrimenti è tutto un po’ un casino. E, nel dubbio, si toglie Shpendi dopo un’ora di gioco. Parkour.